"Dal fumo alle ultra: la corsa che mi ha cambiato la vita"

 D: Ciao! La tua storia è straordinaria: da fumatore a ultra-runner. Come è iniziato tutto?

R: Ciao! Tutto è iniziato a 40 anni, quando ho deciso di smettere di fumare. Ero stanco di sentirmi limitato e volevo fare qualcosa per me stesso. La corsa è stata quasi una scelta casuale, ma già dai primi passi ho capito che poteva diventare molto di più. Non è stato facile all’inizio: ogni metro sembrava una montagna, ma mi sono innamorato della sensazione di libertà e di sfida che la corsa ti dà.  

D: Raggiungere il 7° posto alla 100km del Sahara  è un risultato incredibile. Come si affronta una gara del genere?

R: La 100km del Sahara non è solo una gara, è un viaggio interiore. Correre nel deserto ti porta a confrontarti con condizioni estreme: caldo, vento, sabbia, ma soprattutto con i tuoi limiti mentali. Mi sono preparato duramente, sia fisicamente che psicologicamente. Allenamenti specifici, test su alimentazione e idratazione, simulazioni in ambienti caldi. Una parte importante l’hanno avuta il mio preparatore atletico (Roberto Malcotti) e il mio nutrizionista (Dott. Andrea Zeni). Ma la parte più difficile è stata la gestione mentale: dopo ore di corsa, quando tutto il corpo ti dice di fermarti, è la testa che deve decidere di andare avanti. Il 7° posto è stato il risultato di una determinazione costruita passo dopo passo.  

D: Hai corso anche il Passatore, la 100km di Asolo e tanti altri ultra trail. Qual è la gara che ti ha cambiato di più?

R: Direi il Passatore, senza dubbio. È una gara storica, con un fascino unico. Correre 100km tra paesaggi mozzafiato, attraversando piccoli borghi, con il calore della gente lungo il percorso è un’emozione indescrivibile. È stata la mia prima vera 100km e mi ha insegnato tanto: la gestione del ritmo, dell’energia e l’importanza di ascoltare il proprio corpo.  

D: Non ti sei fermato alla corsa: hai fondato la societa’ sportiva Stivo Running. Cosa significa per te questa società?

R: Stivo Running è il mio modo di restituire qualcosa alla corsa. L’ho fondata assieme ad alcuni amici per creare una comunità in cui chiunque, dal principiante all’atleta esperto, possa sentirsi parte di qualcosa di speciale. Non è solo una squadra, è una famiglia. Lo scopo è organizzare allenamenti condivisi e vedere le persone crescere, superare i propri limiti e divertirsi insieme. Da qualche parte ho letto una frase, “Correre con il cuore, vincere con l’anima.” Ecco, questo mi piacerebbe diventasse il motto di Stivo Running

D: Nel 2025 hai obiettivi ambiziosi: Passatore, 100km delle Alpi e una 100km nel deserto non stop. Come ti prepari per sfide così grandi?

R: Prepararsi per gare del genere richiede pianificazione e disciplina. Al Passatore voglio migliorare il mio tempo, quindi sto lavorando sulla velocità e sulla gestione delle salite. Per la 100km delle Alpi mi concentrerò sull’altimetria e sulla resistenza muscolare. La 100km nel deserto non stop sarà una sfida completamente diversa: senza tappe, dovrò affinare la strategia di alimentazione e idratazione. Ogni obiettivo mi motiva a dare il massimo e a scoprire nuovi aspetti di me stesso.  

D: Hai un messaggio per chi sogna di iniziare a correre o di mettersi in gioco?

R: Sì, ed è molto semplice: non è mai troppo tardi per cambiare. Io ho iniziato a correre a 40 anni, da ex fumatore, e ora sono qui a fare ultra trail. Ogni passo che fai in avanti è una vittoria. Non importa quanto lento o difficile sia l’inizio: l’importante è crederci, avere pazienza e non mollare. La corsa ti insegna tanto, non solo sulla strada, ma soprattutto su te stesso.  

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